Ogni strumentista deve sforzarsi di eseguire tutto ciò che è cantabile proprio come lo esprimerebbe un cantante | J.J. Quantz

Quando ero una bambina desideravo diventare una cantante; mi immaginavo già tra lo Zecchino bolognese e lo scintillante Festival sanremese. La sorte invece ha voluto che lungo strada facessi, inaspettato, un incontro felice che con la voce, a mio avviso, ha molto in comune: un flauto traverso. Da qui un lungo viaggio alla scoperta dello strumento e di vivaci musicisti con i quali ho studiato e lavorato nonché di nuove musiche da percorrere.

Ho avuto la grande fortuna di trascorrere tempo prezioso con un flautista speciale, un insegnante lungimirante e appassionato, un musicista sopraffino che ha fatto del Teatro più bello al mondo la sua casa per lunghi anni: Glauco Cambursano. Con lui il Corso di Alto Perfezionamento Triennale all’Accademia Internazionale di Musica di Novara, così come lunghe chiacchierate di musica e di vita nella sua casa del Monferrato o per le vie di Chioggia durante i Corsi estivi.

Altre sono poi state le mie guide: Maurizio Valentini, il mio primo insegnante, amico di sempre e paziente dispensatore di consigli. Alain Marion, vivace ed esplosivo all’Académie d’été di Nizza o Peter Lukas Graf, serio e rigoroso. Bruno Cavallo, istrionico ed esuberante all’Accademia di Imola, a Pavia e Portogruaro. Così come il Quintetto Bibiena, Umberto Benedetti Michelangeli ed Emilia Fadini.

Concorsi nazionali e internazionali e numerosi concerti hanno punteggiato la mia strada, soprattutto in duo con il pianoforte e in formazioni cameristiche: Trio Nova Musica, Quartetto A perdifiato, Duo Favoloso e Q.art-@.

Dal 1996 l’incontro con il chitarrista Claudio Farinone è stata la scintilla che mi ha permesso di scoprire, approfondire ed amare la musica del più grande rivoluzionario del tango cioè il compositore e bandoneonista Astor Piazzolla e, in seguito, di molti altri compositori che valicano spesso i confini del genere classico. Questo mi ha consentito di avvicinarmi con creatività ad un modo di concepire la musica che non sia esclusivamente legato al testo scritto ma più libero e fantasioso. Ore trascorse sui dischi di Astor per trascrivere la sua musica, le sue divagazioni sonore e trasfigurarle sul mio strumento. Con Claudio ho percorso molti chilometri, viaggi allegri, innumerevoli concerti, tra cui una preziosa trournée in Buenos Aires e molta musica fantasiosa, testimoniata da tre lavori discografici: “Street Tango” nel 2007, “Soledad” nel 2000 e “Joyful departure” nel 2010.

La musica è stata anche territorio di esplorazione e di comunicazione sonora a molti livelli e tra il 2002 e il 2004 ho frequentato il Corso Biennale di Musicoterapia organizzato dall’Università della Valle d’Aosta conseguendo il Diploma di specializzazione in Tecniche Musicoterapiche.

La passione per tutto ciò che è musica e comunicazione mi porta ad insegnare il flauto da oltre vent’anni in numerose scuole. Attualmente e da 14 anni, condivido intere giornate sonore con gli allievi del Civico Liceo Musicale “Riccardo Malipero” di Varese e dei Corsi Internazionali estivi di Santa Margherita Ligure.

Dal 2012 una nuova avventura alla Rete Due, canale musicale della Radio Svizzera Italiana, richiama il mio entusiasmo, realizzando trasmissioni musicali, interviste e ritratti sonori incontrando artisti d’ogni dove.

L’ultima sfida e grande passione lancia uno sguardo al passato, epoca di straordinaria ricchezza per quanto riguarda il mio strumento. I segreti del traversiere barocco mi sono in questo momento svelati da un musicista sensibile e di gusto ammirevole, Marco Brolli, tra le pareti antiche della Civica Scuola di Musica “C. Abbado” di Milano.